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Perché quindi dovresti creare un profilo con un nome falso o usare social network che favoriscono la partecipazione anonima?

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Sia chiaro: Internet non è un luogo dove si trovano solo criminali, ma è sufficiente incontrarne uno per rovinarti la vita.

da – Cappuccetto Rosso ha il telefono nuovo –

L’identità digitale può essere definita come l’insieme di tutte le informazioni che permettono di identificarci nel mondo digitale. Possiamo quindi distinguere tra le informazioni legate ai nostri account e quelle che descrivono chi siamo.

Gli account, solitamente rappresentati da un nome utente ed una password, sono il meccanismo, di ciascuna piattaforma, per identificarci: riconoscere chi siamo e concedere l’accesso ai servizi che vengono erogati. Pensiamo a Facebook, il sito della banca o il registro elettronico. In tutti i casi parliamo di servizi offerti a tanti utenti differenti. L’account è lo strumento che viene utilizzato per capire quali informazioni farmi vedere e su quali dati permettermi di agire. Identificarmi per capire chi sono e farmi vedere le mie cose.

L’account è l’aspetto “tecnico” del concetto di identità digitale. Esiste però un secondo aspetto, più globale, che associa la mia persona, il vero “chi sono”, con tutte le informazioni sparse per il WEB. Tutte le informazioni pubbliche sulle piattaforme di social (Facebook, LinkedIn, Instagram, …), i commenti, i like e qualsiasi altro dato che permette di fornire indicazioni su di me, sono parte della mia identità digitale.

Agire con responsabilità dal punto di vista dell’identità digitale significa mantenere coerenza ed integrità con tutte le informazioni che ci riguardano. Essere onesti e presentarci sul WEB esattamente come ci presentiamo di persona. Non fingere, né mentire sull’età, genere o altri dati, ma anche mantenere coerente quello che si scrive con ciò che siamo per davvero.

La scheda sull’identità digitale vuole riassumere ciò che deve essere trasmesso quando si educa alla corretta gestione dell’identità digitale.

Si vede la descrizione, l’obiettivo da perseguire, alcuni suggerimenti e, soprattutto, i tre momenti educativi: come comportarsi nella fase di insegnamento, regolamentazione e partecipazione.